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Statue cinesi antiche

Statue cinesi antiche: capolavori in ceramica tra storia e leggenda

La Cina vanta una tradizione dell’arte della scultura antichissima, che ha prodotto nel corso dei secoli un numero ragguardevole di statue cinesi antiche. Queste opere d’arte testimoniano l’alto livello di abilità tecnica raggiunto da scultori e artigiani cinesi, nonché la ricchezza iconografica della loro cultura figurativa.

 

Le statue venivano realizzate utilizzando i materiali più disparati, dalla terracotta alla porcellana, dalla giada al legno, plasmati con dovizia di particolari. Raffiguravano soggetti che rispecchiavano il sistema di credenze e l’immaginario del popolo cinese: divinità benevole o terrificanti, creature soprannaturali, animali simbolici, ritratti idealizzati di imperatori e nobili.

 

Oggi queste sculture costituiscono una preziosa testimonianza storico-artistica, che permette di gettare uno sguardo sulla spiritualità e sull’estetica della Cina dei secoli passati. Simboli, forme e colori racchiudono significati reconditi, che uno studio approfondito può contribuire a svelare. Le statue cinesi antiche sono quindi non solo splendidi manufatti, ma anche una finestra privilegiata sull’affascinante universo culturale cinese.

 

Statue cinesi antiche Le principali tecniche di realizzazione delle statue cinesi

Le statue cinesi antiche sono una forma d’arte che riflette la storia e la cultura della Cina attraverso i secoli. La realizzazione di queste opere statuarie ha visto l’utilizzo di diverse tecniche nel corso del tempo.

 

Una delle tecniche più diffuse nell’antica statuaria cinese è quella della terracotta. Le statue di terracotta venivano modellate a mano partendo da un impasto di argilla, limo e sabbia. Dopo la modellazione, le statue venivano cotte in forni speciali per indurire e preservare il materiale. La terracotta è stata ampiamente utilizzata nella Cina antica per realizzare sculture di piccole e grandi dimensioni, dalle statuette cinesi in porcellana ai famosi guerrieri di terracotta. Una caratteristica di questa tecnica è la possibilità di creare dettagli minuziosi sulle statue.

 

Un’altra tecnica diffusa è quella della lavorazione del bronzo. Il bronzo fuso veniva utilizzato soprattutto per realizzare statue di divinità, imperatori e alte personalità. Le statue in bronzo venivano create utilizzando stampi in argilla in cui si colava il metallo fuso. In alcuni casi si utilizzava la tecnica a cera persa. Dopo la fusione, le statue potevano essere ulteriormente cesellate e decorare con inserti in oro, argento o pietre preziose. Il bronzo conferiva un aspetto solenne e prezioso alle sculture.

 

Diffusa soprattutto nel periodo Tang, è anche la tecnica della lavorazione della pietra. Marmi, graniti e giada venivano scolpiti con ceselli e scalpelli per ricavare forme plastiche e dettagli. La durezza del materiale lapideo richiedeva grande maestria tecnica da parte degli scultori. Le statue in pietra avevano un aspetto monumentale e imponente. Spesso erano utilizzate per ritrarre divinità o per decorare templi e palazzi imperiali.

 

Un’altra tecnica peculiare della statuaria cinese è quella della lavorazione del legno. Il legno, soprattutto essenze dure come cipresso, sandalo e cedro, veniva scolpito e intagliato per realizzare statue dipinte con colori vivaci. Le statue lignee si caratterizzano per la leggerezza, l’espressività e la cura dei dettagli. Erano spesso utilizzate come decorazione per templi o come oggetti rituali. Con la sua ricchezza di forme, colori e simboli, queste opere meriterebbero una più attenta valutazione arte orientale Milano da parte degli studiosi e degli appassionati d’arte occidentali.

La storia delle statue cinesi antiche dimostra una notevole maestria tecnica e artistica nell’utilizzo di materiali diversi per creare opere scultoree che riflettessero gli ideali estetici e culturali delle varie epoche storiche. Le statue cinesi costituiscono una preziosa testimonianza artistica e un’importante fonte di conoscenza della civiltà orientale.

 

Antiche statue cinesi: L’evoluzione stilistica dell’arte cinese nelle diverse epoche

L’arte scultorea cinese ha una storia millenaria che rispecchia i cambiamenti culturali e artistici delle diverse dinastie. Nella Cina antica, la scultura era utilizzata soprattutto con finalità rituali e funerarie. Le prime testimonianze risalgono al periodo Neolitico, con statuette in ceramica raffiguranti divinità legate alla fertilità.

 

Con l’avvento della dinastia Shang nel XVI secolo a.C., si diffuse la pratica di seppellire il defunto con statue di bronzo, terracotta o giada che ritraevano servitori, soldati, animali, per accompagnarlo nell’aldilà. Queste sculture presentavano forme stilizzate e schematiche. Una svolta si ebbe durante la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), quando la statuaria cominciò a rappresentare specifici individui. Nacquero statue di imperatori, funzionari, generali, rese con tratti idealizzati ma più realistici, che trasmettevano dignità e potere. Materiali come bronzo, terracotta, legno e pietre semi-preziose consentivano raffinate decorazioni.

 

Tra il IV e il XI secolo, nel periodo delle Sei Dinastie e under i Tang, fiorì la scultura buddista. I temi religiosi portarono a raffigurazioni divine sempre più complesse e aggraziate. Le grotte di Yungang, Longmen e Mogao ospitano migliaia di statue monumentali di Buddha, delicate e sinuose. Sotto la dinastia Song (960-1279) si impose uno stile più naturalistico e attento alla resa dei particolari. Le sculture in legno policromo di Guanyin, divinità buddhista della misericordia, incarnavano un idealizzato senso di calma e compassione.

 

In epoca moderna la scultura cinese ha recuperato la sua matrice tradizionale, reinterpretandola con modalità contemporanee. Le antiche statue sono una preziosa testimonianza per antiquari a Milano e musei. L’evoluzione stilistica riflette il succedersi di visioni del mondo, sempre in dialogo con la storia millenaria della Cina.

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