Quadri di antiquariato: la datazione del telaio
La valutazione dei quadri di antiquariato richiede competenze specifiche che non sono alla portata di tutti. I manufatti pittorici antichi presentano numerosi aspetti da prendere in esame, come ad esempio lo stile pittorico e le lavorazioni del telaio, i cui esami possono contribuire significativamente a datare l’opera e a stabilirne l’autenticità.
In particolare, la datazione del telaio dell’opera attraverso analisi scientifiche risulta di fondamentale importanza, in quanto fornisce preziose informazioni sull’epoca di realizzazione del dipinto. Tuttavia, poter valutare correttamente i risultati di tali indagini non è un’operazione indifferente, richiedendo una specifica preparazione.
Pertanto, evitare il fai-da-te nella stima dei quadri di antiquariato potrebbe rivelarsi dannoso anche in termini economici. Rivolgersi ad esperti antiquari del settore, come Marco Targa che da anni opera a livello nazionale, consente di disporre delle giuste competenze per una valutazione accurata, basata su una lettura attenta di tutti gli elementi significativi.
Solo gli antiquari a Milano, grazie a una pluriennale esperienza maturata sul campo, possiedono infatti le conoscenze tecniche e storiche indispensabili per esaminare in modo esauriente le opere ed esprimere perizie qualificate, a tutela sia dell’acquirente sia del patrimonio culturale.
Antiquariato quadri: Metodi spettroscopici per la datazione del legno
I metodi spettroscopici consentono di effettuare una datazione scientifica del legno utilizzato nei quadri di antiquariato e rivestono un ruolo fondamentale nella valutazione quadri.
Le tecniche spettroscopiche più diffuse per la datazione del legno sono la spettroscopia infrarossa e il radiocarbonio. La spettroscopia infrarossa (IR) si basa sul principio per cui ogni sostanza organica presenta molecole che vibrano a determinate frequenze, assorbendo conseguentemente energia sotto forma di radiazioni a tali frequenze. Questa tecnica consente di ottenere l’impronta digitale del legno a seconda della sua età, permettendo di datare con precisione l’opera. Infatti, man mano che il legno invecchia, la sua composizione chimica subisce variazioni dovute al degrado delle parti interne rispetto a quelle esterne, producendo uno spettro diverso. Tale processo di invecchiamento è indipendente dalla regione di crescita dell’albero, fatta eccezione per i climi tropicali.
Un altro metodo spettroscopico diffuso è il radiocarbonio, il cui isotopo C-14 è presente in quantità variabile nell’atmosfera. Tramite questa tecnica è possibile datare i manufatti realizzati dopo il 1650 d.C., ovvero dopo significativi cambiamenti della composizione dell’atmosfera superiore dovuti a test nucleari.
Per effettuare l’analisi spettroscopica, si prelevano alcuni millimetri di polvere di legno attraverso un foro praticato con un trapano estremamente sottile. La polvere è quindi mescolata con minerali trasparenti ai raggi infrarossi e compressa in pastiglie, che vengono inserite nello spettrometro. Tale procedura è ripetuta effettuando più prelievi da aree diverse nel caso di mobili, spesso oggetto di restauri.
Le tecniche spettroscopiche risultano particolarmente utili per datare quadri relativamente recenti (100-120 anni), poiché è probabile che conservino ancora il telaio originale. Inoltre, la conferma viene dal radiocarbonio, abbondante nell’atmosfera dopo i test nucleari. Questi metodi si dimostrano efficaci anche nel caso delle icone, sovente oggetto di contraffazioni.
I metodi spettroscopici consentono quindi una velocissima datazione accurata degli oggetti in legno creati dal 1650 ad oggi, a costi accessibili. Rappresentano pertanto uno strumento fondamentale per la valutazione quadri Milano di antiquariato e stabilirne l’autenticità.
Quadri di antiquariato: Elementi stilistici ed evidenze materiali
Oltre alle analisi di laboratorio, un ruolo significativo nella datazione dei quadri di antiquariato e nella valutazione quadri antichi Milano ricoprono gli elementi stilistici ed evidenze materiali riscontrabili sull’opera. Lo stile pittorico adottato consente di collocare l’opera in un determinato periodo storico artistico, fornendo preziose indicazioni sull’epoca di realizzazione. Particolari dettagli quali le lavorazioni del telaio possono inoltre rivelare interventi di restauro e sovrammissioni che, se confrontati con i risultati delle analisi di datazione, permettono di individuare le parti originali.
Risalta ad esempio l’uso di una particolare tecnica pittorica diffusa in un dato periodo oppure la presenza di inserti lignei lavorati secondo modi e materiali coerenti con un’epoca piuttosto che un’altra. Nel caso delle icone bizantine, elemento distintivo è la presenza di stratificazioni pittoriche sovrapposte, tipica delle opere autentiche realizzate secondo la tradizionale “a secco”.
Anche particolari dettagli come la scelta dei materiali, ad esempio pigmenti più o meno costosi, e il loro stato di conservazione permettono di escludere o avvalorare l’epoca di realizzazione evidenziata dalle analisi. Pertanto, l’integrazione tra esame visivo, elementi stilistici ed evidenze materiali riscontrabili sull’opera consente di supportare scientificamente le conclusioni relative a datazione e autenticità, fornendo utili indizi sull’epoca di creazione del manufatto pittorico.