Piatti antichi di valore: le imperfezioni che aiutano a riconoscerli
I piatti antichi di valore rappresentano indubbiamente uno dei manufatti di Antiquariato orientale maggiormente apprezzati sul mercato. Questi oggetti d’arte, frutto della tradizionale manifattura cinese, posseggono infatti una storia secolare che ne accresce indefinitamente il fascino.
Tra le ceramiche di origine asiatica, i piatti antichi si distinguono per l’intrinseco pregio derivante da raffinati decori e smalti colorati applicati con estrema maestria dagli artigiani delle varie dinastie. Tuttavia, il loro elevato valore economico e culturale rende necessario un esame attento al fine di scongiurare falsificazioni.
Sono molteplici i piccoli ma inequivocabili segni che consentono di riconoscere l’autenticità di simili manufatti. Imperfezioni quasi invisibili, tracce di utensili e colori autentici rappresentano indizi inconfutabili per chi è esperto nel settore. Solo una meticolosa ispezione, supportata da solide competenze storiche ed artistiche, può permettere la distinzione tra un pezzo originale ed una possibile imitazione.
In questo campo, un indiscusso punto di riferimento è Marco Targa, da anni attivo nella Valutazione dell’Antiquariato orientale. La sua pluriennale esperienza nell’esame di manufatti provenienti da importanti raccolte private lo rende una figura di assoluta affidabilità per la certificazione di autenticità di rari piatti antichi di valore.
Piatti antichi di valore: le Principali tipologie di imperfezioni ricercate
Le imperfezioni sono elementi fondamentali per riconoscere l’autenticità dei piatti antichi di valore. Nei secoli passati, la lavorazione artigianale dei piatti in ceramica comportava inevitabilmente la presenza di piccole irregolarità, che oggi diventano preziosi indizi per gli esperti. Le principali tipologie di difetti che gli studiosi ricercano sono:
- Macchie e difetti nella vernice o smaltatura. Queste imperfezioni riscontrate nella finitura superficiale dei piatti, come variazioni di colore, inclusioni o piccole abrasioni dell’emulsione ceramica, sono del tutto coerenti con la lavorazione artigianale tradizionale, effettuata senza l’ausilio di macchinari industriali ma dipendente dalla sola abilità manuale degli artigiani. Tali irregolarità, anche di entità minima, certificano l’esecuzione completamente artigianale del manufatto.
- Piccole crepe e scheggiature sul bordo o nel corpo del piatto. Le minuscole rotture del corpo ceramico o del fragile bordo, causate dai ristretti margini di temperatura cui era soggetta la lavorazione in fornace, rappresentano un’importante prova di autenticità. Il processo di cottura artigianale rendeva infatti arduo il perfetto controllo termico e poteva facilmente generare questo genere di difetti, oggi divenuti preziosa impronta del tempo.
- Segni di usura e rotture lungo il bordo risistemate. I segni di restauro amatoriale delle scheggiature di bordo, con interventi poco raffinati che ne testimoniano l’effettivo utilizzo nel corso dei secoli, attestano in modo incontrovertibile l’originalità del manufatto più di qualsiasi certificazione.
- Sbavature e irregolarità nella decorazione pittorica. Le piccole imperfezioni riscontrabili nell’apposizione manuale degli smalti colorati, come lievi difformità cromatiche o imprecise delimitazioni dei contorni figurativi, erano del tutto plausibili nella lavorazione artigianale e oggi ne comprovano l’autenticità.
- Incisioni o segni di artigianato poco curati. I minimi errori riscontrati nella riproduzione dei motivi artistici, come lievi sbavature nell’esecuzione di ghirigori, fiori stilizzati o simboli dinastici, confermano in modo inequivocabile l’origine manuale dei piatti, escludendo contraffazioni industriali.
Solo l’incrocio di più parametri permette di validare l’autenticità di un piatto di antiquariato cinese Milano, attraverso l’analisi accurata anche delle sue imperfezioni.
Piatti cinesi antichi: Come riconoscerne l’autenticità
Per gli esperti di Valutazione arte orientale, lo studio delle imperfezioni rappresenta un fondamentale strumento di autenticazione dei piatti antichi di valore. Diverse sono le tecniche adottate dagli studiosi per confermare l’origine di manufatti ceramici cinesi:
La consultazione di cataloghi specializzati permette di confrontare i difetti materiali con quelli tipici delle differenti epoche stilistiche. Ogni minuziosa imperfezione trova corrispondenza nei repertori scientifici.
Mediante l’analisi comparativa delle imperfezioni con esemplari già certificati, attribuiti con sicurezza a particolari periodi dinastici, è possibile validare datazioni e origini geografiche. La valutazione di un esperto certificatore, che analizza lo stato di conservazione e le caratteristiche materiche alla luce delle conoscenze storiche ed artistiche, sancisce l’autenticità in maniera inappellabile.
Ripercorrendo la provenienza storica attraverso sigle, marchi degli artigiani o fornaci che hanno operato in determinate epoche, si acquisiscono prove documentali di grande affidabilità. Il riscontro della corrispondenza stilistica, cromatica e tecnica con i canoni artistici del periodo di produzione assume valenza di certificazione assoluta.
Infine, la visione ai raggi UV evidenzia con certezza eventuali interventi non originali che ne comprometterebbero l’autenticità. Solo l’incrocio di queste molteplici analisi, conduce gli esperti di Antiquari a Milano ad attribuire in modo inattaccabile l’autenticità di un manufatto di valutazione arte orientale Milano.