
Jingdezhen: capitale mondiale della porcellana imperiale cinese
All’interno del contesto dell’arte ceramica mondiale, la Cina occupa una posizione di assoluto prestigio, con una tradizione che attraversa millenni di storia e che ha influenzato profondamente le produzioni artistiche di numerose civiltà. La porcellana rappresenta l’apice di questo percorso artistico e tecnologico, un materiale che per secoli è rimasto un segreto gelosamente custodito dall’Impero cinese. Jingdezhen si staglia in questo contesto come simbolo di eccellenza artigianale e perfezione estetica. Nel mercato dell’ antiquariato cinese Milano, i manufatti in porcellana occupano una posizione privilegiata, con valutazioni che raggiungono cifre astronomiche nelle aste internazionali, testimoniando l’immutato fascino che questi oggetti esercitano su collezionisti e appassionati di tutto il mondo.
Jingdezhen: storia millenaria e sviluppo del centro mondiale della porcellana cinese
Jingdezhen, situata nella provincia cinese di Jiangxi, vanta una storia di produzione ceramica che risale a oltre 1800 anni fa, durante la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.). La città divenne prominente durante la dinastia Tang (618-907) quando i ceramisti locali iniziarono a sperimentare con nuove tecniche di cottura e materiali. La svolta decisiva avvenne durante la dinastia Song (960-1279), quando Jingdezhen fu designata come fornitore ufficiale di ceramiche per la corte imperiale. Questo status privilegiato portò a un’espansione senza precedenti della produzione e al perfezionamento delle tecniche.
L’argilla bianca di alta qualità (caolino) proveniente dalle montagne circostanti, combinata con le condizioni climatiche favorevoli e l’abbondanza di legname per i forni, creò le condizioni ideali per lo sviluppo della porcellana fine. Durante la dinastia Ming (1368-1644), la città raggiunse l’apice della fama grazie alla produzione di porcellana bianca e blu.
Le tazze cinesi antiche prodotte a Jingdezhen divennero oggetti preziosi non solo in Cina ma anche all’estero, stimolando un vasto commercio lungo la Via della Seta e le rotte marittime. La città era organizzata con una efficiente divisione del lavoro che permetteva la specializzazione in ogni fase della produzione.
Durante la dinastia Qing (1644-1912), Jingdezhen impiegava oltre un milione di artigiani nei suoi forni imperiali e privati, producendo porcellane esportate in tutto il mondo. La reputazione di Jingdezhen come “capitale della porcellana” si consolidò attraverso i secoli, resistendo a guerre, cambi dinastici e rivoluzioni.
Jingdezhen city: tecniche tradizionali, innovazioni e impatto culturale nella produzione di porcellana imperiale
Le tecniche tradizionali di lavorazione della porcellana a Jingdezhen si sono sviluppate attraverso secoli di perfezionamento. Il processo produttivo completo comprende 72 passaggi distinti, ciascuno affidato a maestri specializzati. La preparazione dell’argilla, chiamata “petaling“, prevede la purificazione e l’invecchiamento del caolino per migliorarne la plasticità.
La formatura avviene attraverso diverse tecniche: al tornio per pezzi circolari, con stampi per forme complesse, o modellazione a mano per opere artistiche uniche. La decorazione rappresenta una fase distintiva, con tecniche sofisticate come la pittura sottosmalto e la pittura soprasmalto. I forni tradizionali “dragon kilns” (forni a drago), costruiti su pendii collinari, raggiungono temperature di 1300°C, necessarie per la vetrificazione perfetta della porcellana. L’innovazione è sempre stata fondamentale a Jingdezhen, dove i ceramisti hanno costantemente sperimentato nuovi materiali e tecniche.
Durante la dinastia Ming nacquero le porcellane “doucai” (colori contrastanti) e “wucai” (cinque colori), mentre nella dinastia Qing emersero le famose “famille rose” e “famille verte“, caratterizzate da palette cromatiche espanse. L’impatto culturale della porcellana imperiale di Jingdezhen è stato immenso. Questi manufatti non erano semplici oggetti utilitaristici, ma espressioni dei valori estetici e filosofici della civiltà cinese, fungendo da veicolo di comunicazione diplomatica.
Nel mercato dell’antiquariato orientale, i pezzi prodotti nei forni imperiali di Jingdezhen rappresentano alcuni degli oggetti più ricercati. Il marchio imperiale, i motivi decorativi e la qualità tecnica di queste porcellane testimoniano l’eccellenza raggiunta da Jingdezhen, città che ancora oggi mantiene vivo questo patrimonio attraverso scuole specializzate e laboratori artigianali.